Assegno unico, possibili modifiche nella Manovra 2025: le ipotesi
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Direttore: Alessandro Plateroti

Assegno unico: le possibili novità nella Manovra 2025

inps uffici

Assegno unico: il governo Meloni valuta modifiche per aumentare il sostegno alle famiglie. Ecco quali sono le possibili novità.

L’esecutivo è al lavoro per rafforzare l’Assegno unico, la misura di sostegno economico per le famiglie con figli. Tra le proposte in esame, vi è l’idea di aumentare l’importo dell’assegno e di escluderlo dal calcolo dell’Isee per le famiglie numerose. Un’altra ipotesi prevede l’introduzione di detrazioni fiscali basate sugli scaglioni di reddito. Le decisioni finali dipenderanno dalle risorse disponibili e dalla fattibilità tecnica.

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Le proposte di modifica all’Assegno unico

Come riportato da Skytg24, il governo Meloni sta lavorando alla prossima Manovra 2025, con un’attenzione particolare al sostegno alle famiglie. L’Assegno unico, che attualmente interessa oltre 6 milioni di famiglie e quasi 10 milioni di figli, potrebbe essere potenziato con nuove modifiche. Tra le ipotesi allo studio c’è quella di aumentare l’importo del contributo e di escluderlo dal calcolo dell’Isee, almeno per le famiglie numerose. La misura, in questo modo, garantirebbe un sostegno più efficace, riducendo il peso burocratico per le famiglie con più figli.

Un’altra possibile novità è l’introduzione di detrazioni fiscali per scaglioni di reddito, che potrebbe integrare o sostituire l’attuale sistema. Al momento, le detrazioni sono previste solo per i figli oltre i 21 anni, ma il governo sta valutando l’opportunità di estenderle anche ai figli più giovani, offrendo così un ulteriore beneficio economico alle famiglie in base alla loro fascia di reddito. Tuttavia, qualsiasi modifica dipenderà dalle risorse disponibili, considerando che la Manovra 2025 è stimata tra i 23 e i 25 miliardi di euro.

Il punto sulla disponibilità di risorse

Uno degli aspetti più critici per la realizzazione di queste proposte è la disponibilità di risorse finanziarie. La Manovra dovrà infatti rifinanziare le principali misure dello scorso anno, come il taglio del cuneo fiscale, che vale circa 11,7 miliardi, e la rimodulazione delle aliquote Irpef, per la quale occorrono altri 4,3 miliardi. Il vice ministro all’Economia, Maurizio Leo, ha ribadito che la priorità del governo è sostenere le famiglie, ma le risorse dovranno essere allocate con attenzione per garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche.

La definizione delle risorse disponibili dipenderà dal Piano di stabilità (Psb), che indicherà riforme e investimenti per i prossimi sette anni e che verrà presentato dal ministro Giancarlo Giorgetti in Consiglio dei ministri. Successivamente, il piano passerà al vaglio del Parlamento e sarà inviato a Bruxelles per l’approvazione entro la prima metà di ottobre. Saranno cruciali anche i dati macroeconomici aggiornati dall’Istat, previsti per il 23 settembre.

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ultimo aggiornamento: 16 Settembre 2024 15:26

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